Conoscere l’ansia per combatterla
L’ansia è uno dei disturbi più diffusi nel mondo Occidentale. È così ampiamente presente che, spesso, chi ne è affetto non ne si rende conto di vivere in uno stato di eccessiva preoccupazione costante, pensando che ciò costituisca la normalità, oppure si rassegna a conviverci.
La diffusione dell’ansia è stata inoltre accentuata dalla pandemia: l’impatto psicologico del lockdown ha, in molti casi, stimolato l’insorgere dell’ansia o peggiorato il disturbo in chi già ne era affetto.
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In questo articolo proviamo a descrivere, in modo sintetico, quali siano le conseguenze dell’ansia e come sia possibile affrontarla, per poterla sconfiggere definitivamente.
I danni dell’ansia
Per capire gli effetti negativi dell’ansia non bisogna limitarsi ad immaginare l’attacco di panico, anche se si tratta della sua manifestazione più evidente.
L’ansia è un disturbo che può manifestarsi con sintomi anche più nascosti, che progressivamente vanno a peggiorare la qualità della vita della persona che ne è affetta.
Spesso chi soffre d’ansia mette in atto delle strategie di evitamento, per non esporsi alle situazioni che generano una risposta ansiosa, con il risultato che ci si ritrova a vivere una vita mutilata.
Chi ha paura di volare smette di viaggiare, chi ha l’ansia sociale smette di uscire di casa e chi ha l’ansia da prestazione si tiene alla larga dalle sfide quotidiane che, in fondo, sono l’unico modo per crescere e migliorare.
In questo modo si ha l’impressione di poter superare l’ansia, semplicemente evitando i fattori che la nutrono.
In realtà, l’ansia finisce in questo modo per trovare altri canali per esprimersi, spingendo la persona che ne è colpita a continuare a introdurre nuove limitazioni alla propria vita.
L’ansia può poi dare origine a una serie di manifestazioni fisiche molto varie, che possono essere superate solo eliminando la causa scatenante (ovvero, appunto, il disturbo ansioso).
I sintomi fisici dell’ansia possono diventare invalidanti tanto quanto quelli psicologici, o anche di più: basti pensare agli attacchi di panico, oppure alle somatizzazioni, ovvero lo sviluppo di sintomi specifici a carico di un organo o una parte del corpo, per i quali non è possibile individuare un rimedio efficace.
L’unico modo per liberarsene, infatti, è sconfiggere il disturbo ansioso che li genera e li alimenta.
Riconoscere l’ansia per curarla
Diventa, dunque, importante riconoscere di avere un problema, rivolgendosi al proprio medico o a uno psicoterapeuta che saprà dare consigli su come affrontarlo.
Eliminare l’ansia è possibile: occorre però individuare il giusto percorso terapeutico per il singolo individuo.
L’ansia, infatti, non si contrasta soltanto con medicinali (anzi, essi possono anche non venire mai inclusi nella terapia), ma anche con una serie di buone pratiche e di rimedi specifici.
- Il ripristino di uno stile di vita sano, che comprenda un’alimentazione equilibrata, la pratica regolare di sport e il rispetto dei tempi di riposo necessari, intesi sia come ore di sonno, sia come periodi da concedersi lontano dai problemi per rilassarsi e capire come gestire lo stress.
Indispensabile per corpo e mente è assicurarsi un apporto vitaminico adeguato e, in questo senso, i benefici della vitamina E e di quelle del gruppo B vanno sempre tenuti in considerazione.
Qualora la dieta non assicuri tutti i nutrienti fondamentali all’organismo, è possibile introdurre degli integratori alimentari, da scegliere tra quelli di vitamine e minerali e quelli che agiscono attivamente su alcuni sintomi dell’ansia, come, ad esempio, quelli a base di erbe rilassanti. - Un check-up completo, utile a capire se i sintomi dell’ansia siano collegati solo a cause psicologiche ed ambientali o se siano l’espressione di una patologia fisica (tiroide, nervo vago, pressione sanguigna, sistema endocrino e molti altri processi fisici possono causare ansia, in caso di disfunzione). Alcune patologie, come quelle cardiologiche, tiroidee o ipertensive, sono in grado di aggravare i sintomi dell’asia e di essere da questi aggravate. Allo stesso modo, quando si sospetta la presenza di un disturbo ansioso, fare un check-up permette di evitare possibili cause organiche per i sintomi mostrati, confermando la diagnosi d’ansia ed eliminando ogni possibile dubbio.
- L’educazione a un atteggiamento mentale diverso nei confronti delle situazioni quotidiane e dagli eventi che producono ansia. Si tratta di un risultato che si può ottenere, ad esempio, con la pratica di alcuni esercizi o discipline che aiutano a liberare la mente dai pensieri legati al passato o al futuro, per radicarsi soltanto nel tempo presente. Conoscere tecniche di rilassamento che in genere lavorano sul respiro, sul rilassamento muscolare e sulla capacità di “domare” la mente, è, senza dubbio, utile per calmare un attacco d’ansia, ma anche per prevenirlo.
- Affidarsi a terapeuta esperto che aiuti a individuare le ragioni scatenanti dell’ansia, per poi sviluppare il corretto percorso di cura. L’ansia, infatti, può avere cause e manifestazioni estremamente differenti da persona a persona, pertanto non esiste un’unica ricetta per la guarigione. Si tratta, piuttosto, di un percorso da costruire.