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L’intolleranza alimentare è una reazione che si verifica, di solito, dopo aver mangiato un alimento particolare. In questi casi si possono avvertire sintomi intestinali o problemi di digestione che non dovrebbero essere mai sottovalutati.
In questo articolo cercheremo di approfondire meglio tutti gli aspetti che riguardano le intolleranze alimentari: dalle cause, ai sintomi fino ad arrivare a capire come diagnosticare correttamente il disturbo.
Quali sono le cause
Le cause delle intolleranze alimentari non sono del tutto note ma si possono far risalire a:
- carenza di alcuni enzimi digestivi,
- predisposizione genetica o familiare,
- infezioni dell’intestino,
- altre cause che possono essere collegate alla storia clinica o alle abitudini di vita.
In generale le intolleranze sono causate dalla mancanza, o dalla carenza, di un enzima che dovrebbe facilitare la digestione di un determinato alimento. Nel caso dell’intolleranza al lattosio, per esempio, il corpo non produce l’enzima lattasi deputato a favorire la digestione.
Sintomi delle intolleranze alimentari
In genere la maggior parte dei sintomi più comuni delle intolleranze alimentari si manifestano con problemi gastrointestinali e difficoltà di digestione che possono causare:
- gonfiore addominale
- diarrea
- vomito
- reazioni cutanee
- orticaria
I sintomi delle intolleranze sono molto simili a quelli delle allergie alimentari e, per questo motivo, i due problemi spesso vengono confusi tra loro, ma le intolleranze non implicano l’attivazione del sistema immunitario come invece avviene per le allergie.
Come capire a cosa si è intolleranti
Nei casi in cui si abbiano uno o più di questi sintomi è importante ricordarsi con precisione quali sono gli alimenti che potrebbero aver causato la reazione. In questo modo sarà più semplice individuare le cause e predisporre un’eventuale cura che, prima di tutto, potrebbe comprendere l’eliminazione graduale dei cibi che hanno causato l’episodio.
Nella maggior parte dei casi infatti, il medico o il nutrizionista, consiglierà di eliminare dalla dieta tutti gli alimenti coinvolti per un periodo di almeno 2 settimane. Poi questi alimenti verranno reintrodotti, uno alla volta, per comprendere quale possa aver causato il disturbo.
Le più comuni intolleranze alimentari
Le reazioni agli alimenti costituiscono un’area della medicina ancora molto incerta e, infatti, esistono diverse opinioni in merito alla diffusione di questi disturbi. Spesso infatti i sintomi delle intolleranze (reazioni cutanee, problemi intestinali, ecc), possono essere simili a quelli delle allergie che, però, non sempre sono collegate all’alimentazione.
Per questo motivo la comunità scientifica, ad oggi , riconosce solo due tipi di intolleranze alimentari: l’intolleranza al lattosio e l’intolleranza al glutine.
Intolleranza al lattosio
Come detto si tratta dell’incapacità di digerire in modo corretto il lattosio contenuto nel latte e nei suoi derivati (formaggio, burro, panna).
Il disturbo si può manifestare sia nei bambini che negli adulti e, in certi casi, può avere anche un’origine genetica. Il livello di gravità dei casi è diverso in ogni individuo e dipende da quanto è alto il livello di carenza dell’enzima lattasi nel soggetto. Infatti possono esserci persone che, nonostante l’intolleranza, possono assumere quantità limitate di lattosio senza avere nessun tipo di effetto o conseguenza.
Tra gli alimenti da evitare per chi ha una intolleranza lattosio troviamo:
- latte vaccino e derivati (formaggi freschi e stagionati, panna, burro, gelati, frappè, ecc)
- dolci che sono stati preparati con burro e latte (brioches, biscotti, ecc)
- salumi che vengono trattati con il lattosio (prosciutto cotto, salame, mortadella, ecc)
Intolleranza al glutine
I sintomi si manifestano subito dopo aver mangiato alimenti che contengano glutine. Il glutine è una sostanza proteica che si trova dentro i semi di diversi cereali. I sintomi sono simili a quelli della celiachia anche se sono più lievi, ma a differenza di quest’ultima, le intolleranze non si possono riscontrare con un esame del sangue. La celiachia infatti prevede anche una dieta specifica che il soggetto deve seguire alla lettera per evitare di incorrere in conseguenze anche piuttosto serie.
In questo caso sono da evitare gli alimenti che possono contenere glutine, in particolare:
- pane, pasta, focacce, toast, cracker, ecc
- cereali come grano, avena, segale, orzo e tutte le farine derivate o gli alimenti che possono contenere tracce di glutine,
- Piatti pronti o istantanei o in generale molti degli alimenti industriali che possano contenere il glutine anche in minime quantità.
Diagnosi cura e prevenzione
Per diagnosticare un’intolleranza alimentare l’unico modo è escludere gli alimenti che potrebbero esserne la causa. Il medico in questo caso eliminerà ogni alimento per almeno 2 o 3 settimane per poi introdurlo di nuovo per lo stesso periodo di tempo e valutare eventuali sintomi o effetti indesiderati.
Purtroppo, per loro natura, non esiste un vero e proprio metodo per prevenire le intolleranze alimentari. Una volta diagnosticate l’unica soluzione è eliminare, almeno per un certo periodo, l’alimento che ha causato la reazione. Una volta individuato sarà importante capire se si tratta di un’intolleranza.
Test per le intolleranze alimentari
Per individuare le intolleranze alimentari esistono specifiche soluzioni:
- esami del sangue con cui è possibile individuare la celiachia,
- cutanei (prick test),
- del respiro (breath test) utilizzato per diagnosticare l’intolleranza al lattosio.
Esiste anche un altro esame per diagnosticare le intolleranze alimentari, il test citotossico, che però, al momento non è ritenuto del tutto attendibile.
I soggetti allergici che hanno avuto una forte reazione al test dovranno escludere completamente dalla loro dieta gli alimenti. Per i soggetti intolleranti, invece, sarà possibile reintrodurre gradualmente piccole quantità di cibo nel corso del tempo.